Miljenko Bengez è nato a Zagabria nel 1954. Negli anni ottanta comincia ad occuparsi di pittura dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Zagabria. Dal 1984 al 1989 collabora nell’atelier del prof. Vilim Svečnjak e nel 1987 ha allestito la sua prima mostra personale al “Circolo degli operatori in cultura e scienza” a Lubiana. Trasferitosi a Firenze nel 1990 segue i corsi di restauro dei dipinti ad olio presso il “Campo del Restauro – Lorenzo de Medici” nella classe del prof. Leonardo Passeri. Dal 1991 al 1995 espone con la Galleria “S.E.Feineman Fine Arts” di New York, negli Stati Uniti, in Italia e in Croazia. È membro dell’Associazione degli Artisti Croati. Dal 1997 collabora con la galleria milanese “L’incisione” che nel 2001 gli pubblica, dopo numerose edizioni dei suoi fogli grafici, una monografia intitolata “Bengez”.
Dal 2001 la galleria udinese “Free Art” organizza mostre personali di Miljenko Bengez per tutta l’Italia facendolo conoscere alla scena culturale italiana.
C’è nelle sue opere un tentativo di fuga dall’alienazione urbana. Esse, tramite la loro creatività, risvegliano la voglia di tornare alla natura, una natura con spazi di vita gradevoli e armonici. L’interesse di Bengez per le vedute e i paesaggi dell’Istria e di Hrvatsko è un segnale delle sue origini che, conferendo alle opere un luogo di nascita caratteristico, rivela le radici reali, concrete della sua pittura e un calore mediterraneo familiare. Egli interpreta il mondo che lo circonda richiamandosi alla tradizione lirica europea da Cézanne a Klee, ma utilizza anche i linguaggi di altri movimenti come il Cubismo, l’Espressionismo e il Tachisme. Nel suo mondo pittorico rappresenta vere oasi di pace, che si oppongono agli smisurati agglomerati urbani moderni mettendo in evidenza che si può ancora trovare la bellezza nel mondo contemporaneo. Egli non rappresenta la natura, ma la percepisce con tutti i sensi e il risultato che ottiene è una composizione cristallina che suscita nuovi sentimenti di allegria e serenità. Vive e lavora a Zagabria.

Opere